Cos’è una litografia e come realizzarla

Il termine litografia proviene dal greco e significa esattamente scrittura su pietra. In origine, veniva effettuata con una matrice di pietra; In seguito, dalla pietra usata come materiale primario, si aggiunsero lastre di alluminio o zinco. Questa innovativa tecnica di stampa delle immagini, venne incrementata anche dall’uso di sostanze chimiche.

La litografia è un procedimento che mostra tutti gli elementi posizionati in piano per ottenere una riproduzione perfetta. 

Caratteristiche e informazioni

La caratteristica principale di una litografia è che sulla matrice non si pratica nessun tipo di incisione proprio perché la superficie deve rimanere piana e senza graffi.

L’invenzione di questa tecnica di stampa, che ha origine nel 1300, rappresentava una grande rivoluzione per tutti gli artisti di quel tempo, dato che il prodotto ottenuto poteva comprendere anche il colore. La riproduzione artistica si arricchiva quindi, non solo di un criterio diverso e moderno, ma introduceva soprattutto all’evoluzione industriale.

Tecnica della litografia

Per ottenere una litografia è bene sottolineare che il principio base è quello della reazione delle sostanze grasse a contatto con l’acqua.

La matrice da utilizzare è composta da pietra calcarea e carbonato di calcio di tipo granulare, conosciuta anche con il nome di pietra di Senefelder, che appare regolare su tutta la superficie. Questa pietra viene ridotta ad un parallelepipedo, con angoli di 90° e facce parallele. Lo spessore si aggira intorno ai 10 cm per garantire la pressatura e scongiurare l’eventualità di una rottura. Infine, dalla matrice semi-finita si tolgono le imperfezioni levigandola completamente.

A questo punto, si può iniziare non ad incidere, ma a tracciare il disegno con strumenti adatti solo a lasciare impresso in superficie il segno grafico come matite, gessetti o inchiostro di tipo litografico e usando pennelli, aerografo e tamponi. 

La fase successiva al disegno è quella dell’acidazione. Sull’intera superficie disegnata si passa del talco, un velo di mordente e dell’acido nitrico e gomma arabica diluiti nell’acqua. L’acidazione provoca una reazione sul disegno, tanto che il carbonato di calcio della matrice mantiene l’inchiostro usato o sostanza grassa, nella stessa forma del tratto grafico. Soltanto alcune aree 

Dopo 24 ore si pulisce tutta la piastra con la trementina. La piastra non mostra più nessuna modificazione fisica visibile ma è pronta a ricevere e repellere l’inchiostro di stampa.

Si risciacqua allora sotto l’acqua corrente e, senza attendere che asciughi si passa all’inchiostrazione: con un rullo si stende del sapone e nerofumo o inchiostro litografico con un rullo in caucciù che verrà assorbito solo dalle parti composte da carbonato di calcio. Soltanto le aree in carbonato di calcio assorbiranno l’inchiostro.

Ed infine, la torchiatura trasferisce l’inchiostro trattenuto dalle suddette aree sul foglio per ottenere una litografia monocromatica. Ricordate che, dopo ogni tiratura, bisognerà eseguire l’umidificazione e l’inchiostrazione della pietra.

Se si preferisce una cromolitografia colorata, invece, sarà sufficiente utilizzare tante lastre con disegno quanti sono i colori dell’immagine finale. 

 

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