Alimentazione e bambini

Secondo alcuni studiosi, il cibo assumerebbe valori importanti sin dal periodo prenatale quando, ancora legato al cordone ombelicale e galleggiando nel liquido amniotico, il bambino sentirebbe i sapori del cibo proveniente dall’alimentazione della madre. Mangiare non indica soltanto l’atto fisiologico del nutrirsi ma anche affettività, relazioni, preferenze e ricordi che spesso hanno origine proprio nell’infanzia. 

Il neonato e, poi il bambino, impara a percepire le sensazioni delle persone che si prendono cura di lui e, come tali sensazioni, non siano indifferenti al cibo che assume. Le preoccupazioni di una mamma, l’insistenza della nonna e “l’aeroplanino porta-cibo” della zia, sono le premesse per caricare l’atto di alimentarsi di significati affettivo-relazionali. È probabilmente da questi atteggiamenti che il bambino percepirà come il suo alimentarsi abbia effetto sugli adulti che lo circondano e quanto il suo “dichiarare guerra” sia influente per l’ottenimento di qualcosa da chi gli sta accanto. 

5 consigli per un migliore rapporto tra cibo e bambini 

 

Oltre al valore nutritivo, quindi, il cibo assume molti valori simbolici che il genitore dovrà essere in grado di comunicare. Oltre alla soddisfazione del gusto, l’alimento da portare in tavola per il piccolo, sarà colmo di altri significati: simbolo dell’impegno, simbolo dell’amore e simbolo della cura dei genitori. È necessario, quindi, che l’adulto presti molta attenzione “all’ora della pappa”! 

Educando i nostri pargoli, già dall’infanzia, ad una sana e corretta alimentazione oggi potrebbe probabilmente ridurre i rischi di malattie alimentari del domani! 

Sappiamo benissimo di non poterci aspettare che i bambini già a sei anni sappiano distinguere i piatti e gli ingredienti di qualità, ma siamo sicuri che con questi semplici consigli, se applicati in maniera corretta, potranno migliorare il rapporto con il cibo dei più piccoli.

  1. Cibo a colori. Ricorda che il tuo o la tua piccina ha un gran senso estetico, non rovinare i naturali colori delle verdure, degli ortaggi e dalla frutta. 
  2. Cibo in forma. Mostra, prima di ogni preparazione, il cibo nella sua forma naturale, gli esperti consigliano di presentare le pietanze prima nella forma intera.
  3. Adesso basta. Durante l’infanzia i bambini prediligono precisi e particolari cibi molto spesso. Ricorda che l’alimentazione è sana quando è varia. Non è mai un problema dire: “Basta” purché tale affermazione sia giustificata. 
  4. Fai la spesa. Rendi partecipe il tuo bambino alla scelta degli ingredienti da acquistare.
  5. Scegli le ricette. Tra libri di cucina, blog di ricette, programmi televisivi e cooking show divertiti con il tuo piccolo almeno un’ora a settimana nella preparazione delle tue pietanze. 

Attenzione! Migliorare il rapporto con il cibo non significa forzare i piccoli ad assumere atteggiamenti drastici e maniacali nei confronti dell’alimentazione. Sono pertanto assolutamente da evitare i concetti legati a calorie, grassi, proteine, carboidrati, ecc… 

Da evitare la parola “dieta”. Questo termine, utilizzato anche dagli adulti in maniera errata, va assolutamente vietato nel “linguaggio dei piccoli”. Ricorda che ai nostri bambini piace giocare, per tanto utilizza attività ludico-ricreative per passare nozioni e concetti anche più strutturate. Un esempio pratico? Utilizza la farina per creare una piramide e poni gli ingredienti nella giusta posizione.  

Rendi il tuo piccolo un uomo sano e consapevole fin dalla sua infanzia!

 

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