La rivoluzione dei defibrillatori automatici

L’avvento dei defibrillatori automatici ha cambiato in maniera radicale il campo del primo soccorso. Per avere un’idea della loro importanza, è sufficiente sapere che l’arresto cardiaco improvviso rappresenta la prima causa di morte in tutto il mondo: ebbene, in 19 casi su 20 il decesso sopraggiunge perché non si utilizza un defibrillatore automatico nei cinque minuti successivi al fatto. Come si può immaginare, il tempo medio necessario per l’arrivo di un’ambulanza è molto più elevato, e risulta ancora superiore nelle aree montane e nelle zone rurali.

I defibrillatori automatici si presentano, pertanto, come veri e propri apparecchi in grado di salvare la vita: in caso di arresto cardiaco, essi vengono impiegati per generare una scarica elettrica che viene erogata in direzione del cuore. La causa più frequente di arresto cardiaco è la fibrillazione ventricolare, ma tali dispositivi possono essere adoperati anche in caso di tachicardia ventricolare o di aritmie. In base al modello che si usa, il defibrillatore automatico sfrutta uno o più di un elettrocardiogramma per identificare l’arresto cardiaco. La semplicità di utilizzo è una delle ragioni per le quali tali strumenti hanno costituito una novità di così grande impatto: tutto quel che bisogna fare è applicare gli elettrodi alla persona su cui si intende intervenire, collocandoli in corrispondenza del petto, per poi seguire le istruzioni fornite. Le indicazioni possono essere di tipo visivo, e quindi presenti sugli elettrodi, o di tipo acustico, sotto forma di guida vocale.

I prodotti forniti dalle case costruttrici hanno peculiarità sempre più tecnologiche e all’avanguardia: per esempio, possono essere muniti di un sistema di localizzazione o addirittura essere in grado di chiamare un’ambulanza comunicando le coordinate GPS e l’indirizzo del luogo. In tutte le situazioni di emergenza, quando si sospetta di avere a che fare con un arresto cardiaco, è sufficiente accendere l’apparecchio, posizionare gli elettrodi e schiacciare il pulsante per lo shock. Come si può capire, non c’è bisogno di aver preso parte a un corso di primo soccorso, così come non serve essere medici o infermieri per riuscire a salvare una vita: anche i profani possono usare questi defibrillatori, che guidano in modo indipendente chi gli utilizza nel corso di tutti gli interventi di rianimazione, in completa sicurezza.

Nihon Kohden è l’azienda che ha brevettato questo prodotto e si occupa della distribuzione sul mercato dei defibrillatori automatici: una tecnologia che ha rivoluzionato il settore e che ogni giorno permette di salvare qualche vita.

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