Mimose, ricordi e qualche notizia sulla Festa della Donna

festa della donna

Fra pochi giorni sarà l’8 marzo e come ogni anno, in questa data, si celebra la Festa della Donna, le cui origini risalgono al febbraio 1909. Prima negli Stati Uniti e poi l’anno seguente, la bella iniziativa venne seguita anche a Copenaghen, in occasione della Conferenza internazionale delle donne. Mentre il fiore della mimosa, che rappresenta questa festa, si fa risalire al 1946.

Ma perché proprio la mimosa a rappresentare tutto il mondo femminile e non magari un altro fiore forse migliore?

Il motivo risiede nel fatto che nel dopoguerra le organizzatrici della celebrazione romana non sapevano bene, sul primo momento, quale fosse il fiore più azzeccato. Così scelsero la mimosa perché di stagione ed economica, colorata, allegra e nello stesso tempo semplice ed armoniosa.

Cure e coltura della mimosa

 

Quando un grazioso rametto di mimosa profumata viene donato, si spera sempre che il suo bell’aspetto non svanisca dopo pochi giorni.

Ecco allora come fare per conservare la mimosa, fiore primaverile assai delicato.

Si usa un coltello affilato per togliere le foglie in basso e quelle più rovinate, poi si posiziona lo stesso rametto in un vaso di vetro con dell’acqua piuttosto tiepida per agevolare la fioritura e rendere soffici le estremità sbocciate. Tenere il tutto lontano dal calore che in ogni caso peggiora l’aspetto complessivo della bella mimosa.
Quest’ultima, proviene da zone temperate e calde, ed è essenzialmente una delle tante varietà dell’acacia. Predilige climi miti e non disdegna la messa a dimora o la coltura in vaso. Si può tenere in casa o sul balcone e pure in terra dove può svilupparsi anche fino a 10 metri. Si pianta da ottobre a febbraio e vuole un terreno umido, acido e drenante. Si deve innaffiare spesso in estate e poco in inverno, magari unendo qualche volta un fertilizzante all’acqua. Il risultato sarà un fantastico alberello di mimosa che da ora in poi si accontenterà delle piogge e poche cure di mantenimento. Infine, essendo un sempreverde non perde le sue foglie.

Dal femminismo alla Festa della Donna

 

Il ruolo della donna nella storia è sempre stato piuttosto scarso e magari espresso solo in famiglia come madre, moglie e figlia. Tuttavia, si fece strada un movimento nuovo per dare anche alle donne un posto nella società e tutti i diritti fino ad ora negati. Era il femminismo, da cui poi deriva la Festa della donna che ancora oggi si celebra.
Si ricorda un fatto accaduto nel 1911 a New York, dove in un rogo persero la vita ben 134 donne. L’orrenda vicenda, non del tutto accertata, accadde all’interno di una fabbrica di camicie proprio l’8 di marzo di quell’anno. Tuttavia, in molti pensano che sia stata solo una leggenda collegata a questa festa.

Oggi, il mondo si è evoluto, ma ancora permangono differenze nei ruoli, sia a livello lavorativo che sociale. La donna è ancora una vittima, basti pensare agli ultimi fatti di cronaca. Così l’impegno per aiutare tutte le donne dovrà essere sempre più sentito, per far sbocciare il sorriso e festeggiare un 8 marzo sicuro, spensierato e tranquillo.

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